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Intervista al Prof. Alberto Mezzana e agli studenti dell'Hdemia SantaGiulia

Fonte esterna - Stampa
28/07/17

Riportiamo l'intervista di "Paese Mio" al Prof. Alberto Mezzana, docente dell'Accademia SantaGiulia, e agli studenti del II anno del biennio specialistico in Interior e Urban design (A.A. 2016/17), riguardo al progetto della Casa Famiglia pensata dalla Congregazione Sacra Famiglia di Orzinuovi (BS).

SEGUE L'INTERVISTA


Collaborazione, confronto, lavoro e un grande obiettivo ben chiaro in testa: realizzare il grande sogno di offrire una Casa Famiglia ai bambini e ai ragazzi che non ne hanno una.

Mossi da questo desiderio i religiosi della Congregazione Sacra Famiglia con le famiglie Ronca e Brida e con un team di specialisti hanno gettato le basi di questa importante opera.

Un’opera che andrà ad arricchire la comunità orceana e che si pone come importante tassello nella storia della Congregazione, nell’ottica del vivere una vita familiare costruita sulla logica della gratuità e della semplicità, del ritorno alla terra e all’essenzialità, di un mondo fraterno, solidale ed ecosostenibile, seguendo gli insegnamenti della fondatrice Santa Paola Elisabetta Cerioli.

Un progetto ambizioso che ha impegnato i protagonisti per diversi mesi, non solo sul piano emotivo, ma anche sul piano strettamente decisionale e progettuale.

Come realizzare una struttura in grado di ospitare due famiglie che a loro volta dovranno accogliere dei nuovi figli? Come conciliare i bisogni di tutti all’interno di un’unica grande casa? A queste domande hanno cercato di trovare risposta i giovani studenti dell’Accademia SantaGiulia di Brescia guidati dal loro professore, l’architetto Alberto Mezzana, che ci ha raccontato:

«Ogni luogo traduce e rende visibile, nel concreto di ogni giorno, i valori e gli ideali di un progetto. Per noi l’idea della familiarità e dell’accoglienza –che caratterizza la storia della Congregazione Sacra Famiglia e della Comunità orceana- è stata tradotta in una che recuperasse la forma del cascinale della Bassa bresciana, che consente l’autonomia di vita di ogni famiglia e al tempo stesso la condivisione al centro, nella grande aia divenuta spazio verde e nelle parti comuni».

Proprio a partire da questa idea di fondo sono iniziati i ragionamenti dell’arch. Mezzana e dei suoi allievi che si sono tradotti in una serie di progetti illustrati a tutti i protagonisti di questa avventura. Tra i lavori sono stati scelti i migliori, composti in base alle necessità e ai bisogni di coloro che la struttura la dovranno vivere nel segno della condivisione e dell’apertura verso l’altro. Il progetto giudicato maggiormente adatto è stato poi condiviso con la Sovrintendenza dei beni culturali per la provincia di Brescia, con l’ufficio tecnico del Parco dell’Oglio Nord all’interno del quale sorgerà la struttura e con gli Uffici comunali di Orzinuovi:

«La Casa Famiglia sorgerà in un’area di proprietà della Congregazione che si trova nella parte retrostante al centro educativo S.P.E. Cerioli. Dalla fine di maggio sono ufficialmente iniziati i lavori di rimozione dell’eternit, di demolizione della vecchia struttura e dalla fine di luglio è stato aperto il cantiere – ha spiegato Mezzana - Il progetto, nel suo insieme, propone un edificio con tipologia architettonica della cascina lombarda, per complessivi sei alloggi da adibire a Casa famiglia e due “torri” che ospiteranno gli spazi comuni».

La costruzione sarà realizzata in fasi distinte poiché l’esigenza iniziale è quella di ospitare due famiglie che da novembre andranno a vivere in questa nuova casa. «Nella prima fase si realizzeranno due appartamenti con superficie utile di 175 metri quadri l’uno, previsti per una capienza massima di 10/12 persone e spazi comuni (di circa 180 mq). Si è pensato a una casa che fosse sostenibile anche nella vita quotidiana attraverso la sostenibilità economica: per le energie rinnovabili (pannelli solari, pompe di calore) e per produzione di alimenti ortofrutticoli – e ha continuato l’architetto - La progettazione degli spazi verdi è stata per questo affidata alla architetto del verde Susy Betti che ci ha aiutato nella definizione delle aree esterne. Proprio come avveniva nelle vecchie aie la parte centrale sarà uno spazio condiviso per le due famiglie e i bambini accolti. Abbiamo anche pensato a un progetto per il verde che circonda la casa con orti e frutteti, per far fiorire l’arte agraria grazie alla quale le famiglie potranno anche sostenersi all’insegna di uno stile di vita vicino alla terra, come ha insegnato la fondatrice».

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